14 luglio 2013

Castellucchio e Marcaria: due Comuni vicini ma lontani

Mi sento di fornire alcune informazioni e fare alcune considerazioni riguardo il problema della raccolta rifiuti nel territorio dove abito, una tematica che ho sempre particolarmente seguito, e per la quale ho sempre cercato di dare il mio contributo, prestando molta attenzione onde poter avviare percorsi sostenibili per tutta la comunità. Vivo a Gabbiana (MN), per chi non lo sapesse la strada principale che attraversa il paese è il confine di due Comuni: La parte nord è sotto il territorio di Castellucchio, la parte sud è parte del Comune di Marcaria. Questa tipologia di confine è presente anche al vicino paese di Ospitaletto. Le problematiche di questa secolare divisione sono molte, ma fra poco una di queste sfiorerà il paradosso, anzi è un vero e proprio paradosso. In pratica nella parte del paese sotto Marcaria si attua la raccolta domiciliare già dal 1 luglio 2005, mentre dalla parte di Castellucchio c’è ancora la raccolta tradizionale con i cassonetti. A suo tempo avevo fatto presente agli amministratori di allora (oggi in gran parte ancora presenti), che non si possono fare scelte così diverse quando ci sono due frazioni condivise da entrambi i Comuni e che il Comune di Castellucchio avrebbe dovuto seguire la strada di Marcaria. Una strada ormai sempre più praticata e che si dimostra la più percorribile per ottenere risultati importanti. Senza contare il risparmio che questo avrebbe comportato avendo un ente unico che poteva prelevare i rifiuti e i materiali riciclabili. Queste mie considerazioni ovviamente non hanno destato alcuna preoccupazione da parte degli amministratori, rimandando evidentemente il problema a data da destinarsi. Siamo nel 2013, sono passati 8 anni, non sono cambiati gli amministratori, non è cambiato il sistema di raccolta. Ne frattempo molti Comuni mantovani hanno adottato il sistema del porta  porta compresi tutti i Comuni che circondano il Comune di Castellucchio. Così Castellucchio in questi anni è rimasto a guardare quello che hanno fatto gli altri. Bisogna però sottolineare che il dato riferito alla differenziata del Comune di Castellucchio nel 2011  è stato del 53%, un dato molto alto considerando il tipo di raccolta che si attua. A mio parere è una percentuale molto forzata e che faccio fatica a riconoscere reale, visto che mancano molte iniziative che possono favorire questa percentuale, a parte il notevole apporto che danno i volontari del gruppo ecologico castellucchiese, che gestiscono l’isola ecologica dove si conferiscono molti materiali, ed alcune iniziative di sensibilizzazione che ci sono state. In ogni caso questo dato continuando con questo sistema non potrà alzarsi sicuramente se non di pochissimo. Ora passiamo ad analizzare i dati di Marcaria, perché rispetto a Castellucchio spunta un dato riferito sempre allo stesso anno (2011,) molto al di sotto delle aspettative che una raccolta porta a porta può dare. Infatti è di 10 punti sotto il dato di Castellucchio (43%). Qui a mio parere c’è qualcosa che non quadra, mi viene meglio da dire: Gh’è quèl ca toca. Come è possibile  avere un risultato così scarso? Visto che come abbiamo detto si effettua da anni  la raccolta porta a porta, ed inoltre con i contenitori sul territorio per la raccolta del verde, che  tra l’altro viene prelevato a domicilio ogni lunedi. Aggiungiamo anche  la riduzione della tariffa rifiuti del 15% a chi ha un compostiera. Insomma questa percentuale dovrebbe essere molto più alta, per questo se fossi amministratore del Comune di Marcaria mi preoccuperei non poco per cercare di capire l’anomalia di questo dato, che vanifica per certi versi gli sforzi effettuati in questi anni per andare incontro ai cittadini e nello stesso tempo evitare di immettere in discarica meno rifiuti possibili. Tutti gli indicatori riferiti alla tipologia di raccolta domiciliare come quella svolta nel Comune di Marcaria sono di tutt’altro tipo. Oltre a questo, la mia convinzione nasce da un rilevamento statistico fatto nel 2004/2005 (sono disponibile a fornire tutti i dati a chi me li richiede), quando ancora nel Comune di Marcaria non era iniziata la raccolta porta a porta. In sostanza in questo rilevamento sono indicati tutti i rifiuti che sono usciti dalla mia abitazione in un anno, suddivisi per tipologia e periodo stagionale. La percentuale di raccolta differenziata che ho raggiunto è stata del 65%! Già questo dato che è reale e dimostrabile, si scontra con il dato di differenziata del 2011 del Comune di Marcaria: più di venti punti percentuale di differenziata! Ma veniamo al 1 agosto 2013, da questa data il Comune di Marcaria farà partire il porta  a porta totale, quindi tutto quello che uscirà dalle nostre case verrà raccolto a domicilio. Per questo verranno tolti tutti i cassonetti, ma rimarranno quelli di Castellucchio. Come si potrà gestire una situazione per niente sostenibile e di spreco per la pubblica amministrazione? Le mancanze dell’amministrazione castellucchiese  protrattesi nel tempo si materializzeranno il 1 agosto, dove si  potrà assistere ad una situazione che non fa onore certo ad un pubblico amministratore. Un mio plauso va invece all’amministrazione di Marcaria che in questo senso ha operato in modo brillante (però quel dato non può essere accettato), avviando dal 2005 la raccolta domiciliare ed ora portarla ad un sistema totale già ben sperimentato e corretto in questi anni da altre amministrazioni. Tra l’altro questo sistema, che ci invita a fare meno indifferenziato possibile, porterà tutti a modificare i comportamenti negli acquisti, cercando maggiormente imballaggi che si possano riciclare, e questo andrà ad innescare a sua volta comportamenti da parte delle aziende produttrici sempre più sostenibili, per incontrare il gradimento dei consumatori. Le amministrazioni si devono a loro volta impegnare ad effettuare acquisti sempre più sostenibili. Proprio quest’anno è stata fatta una modifica di legge riguardo al GPP, per incentivare ed invitare i Comuni ad accrescere i propri acquisti verso prodotti certificati (ad esempio FSC e PEFC), e adottare il sistema dei così detti “APPALTI VERDI”. Le soluzioni che ci portano ad avere sempre meno rifiuti in discarica, meno inquinamento e meno CO2 nell’atmosfera sono molteplici. Ad esempio i cestini dei rifiuti che vediamo nelle nostre piazze perché non sono per una raccolta di multi materiali? Dentro ci finisce di tutto senza alcuna differenziazione.


Un esempio di questa anomalia: carta plastica e alluminio in un unico contenitore.

Un’ultima annotazione riguarda le associazioni che fanno le feste estive, nonostante tutte le informazioni che oggi abbiamo, si assiste spesso e volentieri ad una raccolta dei rifiuti vecchia di quarant’anni. Carta plastica e alluminio tutti insieme pronti per andare in discarica. Non sono più accettabili comportamenti del genere e le amministrazioni devono farsi carico nel dare indicazioni e incentivi per comportamenti più responsabili, come avviene già in molte amministrazioni italiane. Nel chiudere questo post, mi auguro che questo possa essere da stimolo per avviare un dibattito, non tanto in materia di raccolta rifiuti ma di pensare a qualcosa di più importante. Prima di tutto le scelte in una materia così delicata come i rifiuti, non possono essere prese dai comuni ma dovrebbe esserci una legge nazionale o perlomeno regionale uguale per tutti. La condivisione di due frazione da parte del Comune di Marcaria e del Comune di Castellucchio, evidenziano una problematica insostenibile che oggi è legata al problema rifiuti ma che ha radici lontane. Non si può pensare di chiedere di passare sotto un un altro Comune, come ho sentito dire da qualcuno; cosa peraltro avvenuta alla fine dell’ottocento, quando alcuni benestanti di Gabbiana chiesero al Comune di Marcaria che Gabbiana passasse sotto Castellucchio. Oggi si può solo chiedere la cosa più sensata che ci possa essere: unificare i due Comuni. Infatti gli esempi in varie parti d’Italia ci sono già, e sarebbe la cosa più logica che due Comuni che condividono l’amministrazione di due paesi possano unirsi e formare un unico grande Comune all’insegna del risparmio e di una maggiore qualità dei servizi. Mi auguro che queste righe possano far riflettere, e magari possano far nascere un comitato che sia da volano per avviare un eventuale iter di unificazione, questo con un po di buona volontà potrebbe avvenire entro il 2020. Ma quanti dei nostri amministratori saranno disposti a “sacrificarsi” per creare un Comune unificato? Poi come si potrebbe chiamare il nuovo Comune? CASTELMARCA? Il dibattito è aperto . . .



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