23 dicembre 2008

Turtèi cun la söca


Prima di parlare dei tortelli di zucca, piatto mantovano per eccellenza, bisognerebbe togliersi il cappello e fare l’inchino. Dentro il ripieno non ci sono solo la zucca, gli amaretti o quant’altro serve, ma c’è una radicata tradizione secolare che riaffiora ad ogni Vigilia di Natale. E’ proprio in questa magica serata che i tortelli di zucca salgono sul trono; un momento dove facilmente si possono intravedere tutti i motivi che hanno fuso il piacere della tavola con la solennità di questa importante festa Cristiana. Così nella famiglia mantovana che si riunisce nella sera della Vigilia, lasciando per una volta da parte tutte le tribolazioni e i dissapori, ritrova come per magia tutti gli affetti possibili. Non è difficile per chiunque portare la propria memoria a quando si era bambini, quei momenti di felicità, di dolcezza, ci sono rimasti nel cuore, lasciando segni incancellabili. Ogni volta che assaggiamo i tortelli di zucca, anche inconsapevolmente questi ricordi tornano a far capolino e a deliziarci insieme alla prelibatezza di questo piatto straordinario.

Per meglio celebrare i tortelli di zucca, riporto una famosa poesia dialettale di Alfredo Facchini (Fredon), tratta da libro "Dadlà dla fümana" pubblicato nel 1976.
Turtèj cun la söca
S'at vö far di bon tortèj,
t'j'a pö far coi salamèj
ma, la clasica ricèta,
l'è me madar ch'la m'la deta:
Süca stagna, ben Bojida,
in d'an stras ben sgosolada,
amaret c'me pasta trida,
formaj tant e nos moscada . . .
La mostarda casalina,
pò t'agh šonti e'l pan gratà,
da limon 'na scorsetina . . .
Con le man, taca-a impastà!
fat al pist, fa di gnochin
e, in dla sfoja ben tirada,
fa 'na specie d'agnulin
ma, da forma, an pò squadrada.
Cot 'al dent, come cünser,
agh völ ojo e 'n pò d'buter
e formai a volontà . . .
At gh'è pronta da magnà
'na minestra da sgordun
da dacquar col . . . scagaron!
Traduzione
Se tu vuoi fare dei buoni tortelli, li puoi fare con le salsiccie ma la classica ricetta è mia mamma che me la detta: Zucca soda, ben bollita, in uno straccio ben gocciolata, amaretti tritati, formaggio molto e noce moscata. . . . La mostarda casareccia, poi aggiungi e pane grattugiato, di limone una scorzetta . . . Con le mani poi comincia ad impastare. Fatto il pesto, fai delle palline e nella sfoglia ben tirata fai una specie di agnolotto ma più quadrato. Cotto al dente, va condito con olio, burro e formaggio a volontà . . . Hai pronta così da mangiare una minestra da golosi e da innaffiare con vino nero generoso!
Da sito internet

La ricetta per i tortelli di zucca
Lesso una zucca mantovana cotta a vapore, la sbuccio e la metto in un sacchetto di tela e la lascio scolare diverse ore. Più sarà asciutta e consistente e meno si farà uso di pan grattato. Mescolo poi la zucca con amaretti tritati, mostarda mantovana tritata, grana grattugiato, noce moscata grattugiata e se serve pane grattato. La lascio a mantecare per una notte in frigorifero così si insaporisce. Preparo poi una sfoglia elastica, la taglio a quadretti e la farcisco. Vanno conditi con burro fuso e salvia, con un velo di noce moscata grattugiata, oppure con ragù di salsiccia. Mantecare con formaggio grana.
Buon appetito e auguri di un buon Natale

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