6 ottobre 2008

Al stradèl dla fera

Una piccola strada che si trova nel territorio comunale di Castellucchio (MN), è oggi mio malgrado protagonista sul blog. La preziosità di una strada bianca che in direzione Grazie dalle Crocette porta a Corte Picco, ha finito di stupirci con la sua antica bellezza, lasciando il posto ad una anonima striscia d’asfalto. Già anticamente denominata via Coazze, nome che viene dato dalla corte Coazze sita nelle vicinanze, questa via di transito che da sempre è stata utilizzata per recarsi alle Grazie per tutti le persone che abitavano e abitano a sud del famoso Santuario, esisteva già nel 1700 com’è documentato nel catasto Teresiano. Così la vista anche il mio antenato Angelo Francesco Zaffanella che nel 1822 venne ad abitare in via Crocette proveniente da Campitello. Ora potremo tutti andare più veloci, senza scossoni, senza impolverare la macchina, perché dobbiamo arrivare senza perdere tempo e poi dobbiamo ritornare, sempre di fretta, senza soste, ormai intrappolati e dimentichi di quei valori che non sappiamo più riconoscere, o meglio in grado di riconoscere ma che non siamo più in grado di attuare e salvaguardare. Trovo questa scelta sbagliata, anche perché credo che non sia certo il momento questo di incoraggiare l’uso dell’auto, ma l’uso alternativo all’auto, soprattutto per piccoli spostamenti in una strada peraltro con pochissimo traffico e senza nessuno che attualmente vi abiti.
A pensarci bene prima la strada aveva dei dissuasori naturali che ci potevamo permettere di rallentare e poterci guardare intorno, perché siamo in mezzo alla campagna con i suoi colori e le sue peculiarità. La strada così com’era non doveva essere vista come un disagio, ma come una risorsa; non so quale sia il beneficio, o se questo beneficio sia superiore al valore di mantenere una strada così come l’abbiamo sempre vista, con un anima invisibile che la caratterizzava e che inconsapevolmente ci apparteneva. Sono convinto che quest’opera ci allontana ancora di più dal nostro passato, quel passato che invece di cancellare dovremmo prendere ad esempio per cercare di riportare quell’equilibrio che oggi sembra smarrito. Anche a livello governativo recenti disposizioni legislative invitano a tenere in prioritaria considerazione gli interessi alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale; non da meno bisogna anche sottolineare che la Comunità Europea sostiene la salvaguardia delle strade bianche.

In diverse occasioni quando mi è capitato di parlare di questo argomento, inaspettatamente ho trovato molta solidarietà, ma la cosa di cui sono particolarmente compiaciuto è data dal fatto che il mio pensiero era esattamente quello del compianto Sindaco di Castellucchio Pierangelo Lazzarini. Su questa strada, o meglio su questa terra hanno camminato i nostri padri, una via di pellegrinaggio verso le Grazie, ed è anche attraverso via Coazze che i volontari universitari sbandarono in fuga dopo la famosa battaglia di Curtatone e Montanara del 29 maggio 1848. La strada poche ore dopo fu percorsa da due brigate austriache che nella notte bivaccarono nella zona: alle Crocette la Clam e la Strassoldo, la Taxis a Gabbiana. Questi stessi uomini insieme alle altre brigate accampate nelle vicinanze il giorno dopo ripresero la strada per portarsi verso Goito dove furono sconfitti dai piemontesi. L’affresco dipinto su queste terre nel corso dei secoli ha perso uno dei suoi colori più naturali e veri, questa piccola strada che poteva dar voce a tutta quella cultura storica e paesaggistica del territorio, non ha avuto scampo, è morta nel segno di uno sviluppo non sostenibile nell’estate 2008, per la soddisfazione di molti.
N.B. Nel contesto di questo argomento ho iniziato ha scrivere da poco un nuovo testo teatrale che non poteva avere che un titolo: “Al stradèl dla fera”.

Le immagini si riferiscono alla strada com'era prima dell'asfaltatura.

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