Tutte le informazioni riguardo le mie attività, le trovate sul mio sito internet
10 luglio 2018
12 ottobre 2017
Mondadori Education
In un libro dell’ultima
edizione di Mondadori Education, “Prendiamoci per mano” il “Quaderno
dell’amicizia”, per l’insegnamento della religione nella scuola primaria sono
inseriti due miei testi da utilizzare come attività teatrale. I copioni che mi
sono stati richiesti sono: “La guerra dei colori” per la classe quarta e “Il
giardino perfetto” per la classe quinta.
11 agosto 2017
Statistiche dei miei copioni
Oggi volevo condividere con voi alcune notizie e statistiche riguardo al mio sito internet www.francozaffanella.com
In un anno i visitatori sono aumentati a 33.824 rispetto ai 18.520 dell'anno precedente. I copioni teatrali didattici più scaricati sono stati nell'ordine:
LA GUERRA DEI COLORI - 798 download
IL BOSCO CHE CORRE - 616
GINETTO ALLA RICERCA DELLA FELICITA' - 474
IL RE ADDORMENTATO - 446
IL GIARDINO PERFETTO - 398
LA GOCCIA RIBELLE - 334
IL CESTINO DIMENTICATO - 279
ARIMO - 175
LA CASA DEL TESORO - 174
LA NOTTE SI è' FERMATA - 169
UN PODIO PER LUIGI - 72
Per quanto riguarda i copioni teatrali in dialetto, i più scaricati attualmente sono:
Ma n'atra püsè fresca.
La lüna giõsta
Chi va in campagna perd la scragna
La crus d'an scarpulin
Dla banda dal furmentun
Un immagine tratta da una rappresentazione de "Il giardino perfetto"
Etichette:
Teatro dialettale,
Testi teatrali scolastici
7 maggio 2017
19 aprile 2017
Gli amanti di Valdaro
Sei curioso di conoscere la vera storia d'amore degli #amantidivaldaro? Il coraggio di Ulam e Naore di sfuggire al cattivo sciamano Lenor? La vera ragione del loro eterno abbraccio?
Ti aspettiamo sabato 6 maggio alle ore 17 presso il Museo Archeologico Nazionale di Mantova con il tanto atteso #libro di Franco Zaffanella.
7 febbraio 2017
Nota informativa
Al fine di evitare fraintendimenti e l'eventuale uso improprio del mio nome e cognome, desidero informare che il sito internet www.francozaffanella.it non ha niente a che vedere con la mia persona. Il mio sito internet è solo il seguente: www.francozaffanella.com
Mi riservo di verificare presso gli organi competenti la legittimità di tale sito.
Franco Zaffanella
21 agosto 2016
Nuova commedia: Ma n'atra püsè fresca!
Dopo "Chi ca va in campagna perd la scragna" arriva anche il 31° copione in dialetto. Il titolo della nuova commedia è "Ma n'atra püsè fresca". Si tratta di una storia dove sono coinvolti alcuni famigliari ed amici, una commedia dove si vivono momenti che possono
apparire altamente improbabili, ma che in realtà rappresentano spesso una
fedele realtà. L’amore non ha età e sorprende per il metodo poco ortodosso
escogitato da due amici per sorprendere e ammaliare le rispettive partner.
Nello stesso tempo le nuove tecnologie ispirano metodi diversi di approccio,
che possono però a volte nascondere sgradite sorprese.
9 maggio 2016
Rappresentazione all'estero dei miei copioni
Fra la moltitudine di scuole, associazioni, circoli, compagnie di teatro che rappresentano in Italia i miei copioni teatrali, tutti pubblicati sul mio sito internet www.francozaffanella.com , vi sono diverse rappresentazioni fatte anche all'estero.
Per quanto riguarda esclusivamente i copioni educativi riservati ai bambini, le rappresentazioni riguardano queste nazioni: Svizzera, Messico, Croazia, Slovenia, Iran, Germania e Brasile. In generale il copione più rappresentato per quanto riguarda sopratutto l'Italia è "Il bosco che corre", testo che è diventato una favola pubblicata nel 2014, e che ha avuto un seguito della storia, con la pubblicazione nel 2015 della favola "Il dono di Bastoncino". Una delle ultime rappresentazioni fatta all'estero è stata realizzata in una scuola di italiano nella città di Campos Do Jordao nello stato di San Paolo in Brasile. Il video della rappresentazione "La guerra dei colori" si può vedere su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=TkuFmcgPid8
25 aprile 2016
Ritorna il gruppo dialettale "Strapaes"
La compagnia dialettale di Bosco Mesola "Strapaes" è tornata in scena al teatro comunale locale con un'altra mia commedia "An fölmin a ciel seren". Dopo 5 anni dalla rappresentazione della commedia "Dla banda dal furmentun", la consolidata compagnia ferrarese (nel 2015 hanno festeggiato i trent'anni di attività), torna ad interpretare una mia commedia. Invitato dal gruppo sono stato ospite alla loro rappresentazione finale del 23 aprile scorso, una rappresentazione che ha visto il teatro gremito in ogni parte, con la presenza di molti giovani. Devo sinceramente ringraziare tutti i componenti del gruppo, il regista Maurizio Gatti, per aver portato in scena questa commedia non facile, con momenti di riflessione che hanno emozionato e colpito. La compagnia ha mostrato tutta la sua bravura, con una rappresentazione di alto livello, con personaggi perfettamente centrati nelle caratteristiche che avevo creato nello scrivere questo copione. Con piacere sono ritornato a Bosco Mesola e le mie aspettative non sono andate deluse.
Un momento della commedia
16 marzo 2016
La memoria di un filo
Il progetto sperimentale “La memoria di un filo”, nasce
dalla passione e dalla curiosità atavica di ripercorrere un percorso imitativo
e sperimentale di vita primitiva; coscienti che lo studio e la sperimentazione
diretta delle tecnologie, sono la chiave indispensabile per comprendere la
cultura di un popolo in un determinato periodo del nostro passato.
Questo progetto ha come obbiettivo principale la
realizzazione di un capo d’abbigliamento, ottenuto attraverso tutti i vari
passaggi che iniziano dalla semina di una pianta. La fibra utilizzata, è una fibra vegetale ricavata dai
gambi della pianta del lino. Tutto il lavoro che si svolgerà per ottenere il prodotto
finale, sarà eseguito senza l’uso di apparecchiature elettriche o meccaniche e
con pochissimi strumenti da utilizzare. Le vere artefici di questo progetto saranno le nostre
mani. Nel percorso del
progetto, che vedrà fra l’altro la costruzione di un telaio verticale a pesi, e
di un telaio a cinghia per la tessitura, fusi, ed altri attrezzi per lavorare
le fibre, compresi oggetti in argilla, come pesi da telaio e fusaiole, entreremo
anche in altre tematiche legate alla vita primitiva, come l’accensione del
fuoco, la lavorazione dell’argilla per produrre ceramica, realizzazione di
cordame e la tintura naturale delle fibre.
Un progetto quindi ad ampio raggio, che non pone limiti
alla sperimentazione.
Il progetto vuole anche “vivere” di un valore aggiunto:
riportare la nostra memoria sui gravi abusi che l’uomo sta portando
all’ambiente e di conseguenza alla biodiversità.
A causa dell’inquinamento, stiamo modificando il clima e
l’ambiente, mettendo sotto stress interi ecosistemi. La perdita di biodiversità a causa dell’estinzione di
molte specie, crea notevoli ripercussioni negative sul nostro pianeta. Il
progetto “La memoria di un filo”, vuole far riflettere anche su questo tema, e
promuovere la sostenibilità. #memoriadiunfilo
The
experimental project “La memoria di un filo” ("A Thread’s memory"),
arises from the passion and atavistic curiosity to recall an imitative and
experimental path of primitive life; we are aware that the study and the direct experimentation
of technologies are the indispensable
key to understanding people’s culture in a particular period of our past.
This
project has a main goal: the creation of a piece of clothing achieved through all the steps starting from the sowing of a plant.
The
fiber which is used is a vegetable one obtained
from the stems of the flax plant.
All the
work taking place to obtain the final product will be performed without the use
of electrical or mechanical equipment and with very few tools to use.
The real
architects of this project will be our hands.
We will build a vertical warp-weighted loom, a
belt loom for weaving and spindles.
Furthermore we will also devise other tools to
work the fibers, included objects in clay, such as loom weights and whorls.
During the project we will enter other issues related to primitive life, such
as lighting the fire, clay processing to produce ceramic, making cordage and
dyeing natural fibers.
A
project ,then, that is so broad-reaching, and doesn’t put limits to
experimentation.
The
project wants to "live" on an added value, too: to bring back our
memory to the serious abuses man is causing to environment and therefore to
biodiversity.
Due to
pollution, we are changing the climate and the environment, putting under
stress the whole ecosystems.
The loss of biodiversity because of a lot species’ extinction creates
notable negative consequences to our
planet. The project "A Thread’s memory" wants to make us think about this theme, too, and to
promote sustainability.
IN FASE DI REALIZZAZIONE NEL 2016
31 gennaio 2016
Il dono di Bastoncino
Si terrà domenica 21 febbraio 2016 alle 17.30 la presentazione della mia nuova favola illustrata da Francesca Navoni. Pubblicata da Il Rio edizioni di Mantova, il libro continua la storia dell'altra favola "Il bosco che corre", una favola che insegna ai bambini l'importanza degli alberi e di come possono aiutare a proteggere il nostro ambiente. La storia ripercorre le avventure di Bastoncino e dei suoi amici alberi e animali. Una vicenda che oltretutto educa al valore della solidarietà e dell'amore verso gli altri. La presentazione si terrà presso il teatro SOMS di Castellucchio (MN) e sarà realizzato in collaborazione con l'assessorato del Comune di Castellucchio e la scuola di musica "R. Goitre" di Castellucchio.
30 giugno 2015
Trentesima commedia!
Volevo condividere questo
importante traguardo, con tutti colori che in questi anni mi hanno seguito,
alle tante compagnie teatrali, agli attori, ai registi, agli appassionati, alla
mia famiglia, a chi mi ha spronato a continuare a scrivere. Grazie a loro, oggi
pubblico la mia trentesima commedia dialettale. Dal primo copione scritto nel
1988 “Al rastèl dal nonu” , a quest’ultimo “Chi va in campagna perd la
scragna”, scritto nel 2015. La memoria in queste occasioni, ti porta indietro a
tutti quei momenti passati a scrivere, anche nei posti più disparati e
inusuali, ad inventare nuovi personaggi, creare nuove situazioni, cercando
oltre alla comicità di aggiungere motivi di riflessione, in modo di poter dare
un valore aggiunto ai testi. Generalmente le commedie dialettali sono viste
come momenti per ricordare il nostro passato e le nostre tradizioni, ma ciò non
toglie che molti miei copioni affrontino anche tematiche attuali, perché
nonostante tutto, oggi il dialetto è ancora vivo e presente. Ho sempre inteso
il dialetto come lingua parlata e non scritta, per questo le commedie
dialettali si prestano benissimo a svolgere questo compito. Un modo rilevante
per salvaguardare il dialetto e le nostre tradizioni. Nessuno di noi ha
imparato il dialetto a scuola, eppure lo parliamo benissimo, perché è nato e si
formato con noi. Trasformato nel corso dei secoli, ma arrivato a noi da bocca a bocca. Non vorrei
tralasciare in questa ricorrenza l’esperienza vissuta da regista delle mie
commedie con la compagnia “Insieme per caso” di Casatico (MN), indimenticati
amici e indimenticata compagnia. In questi anni sono state centinaia e
centinaia le rappresentazioni, eseguite da molte compagnie teatrali in
numerosissime località di diverse provincie, dal piccolo teatrino parrocchiale,
ai grandi teatri. Quest’ultima commedia, vede per la prima volta nei miei
copioni, protagonisti 10 personaggi. Una storia che prende spunto da una famoso
detto dialettale: “Chi va in campagna perd la scragna”. Per puro dato
statistico, i 30 copioni hanno occupato complessivamente 677 pagine, con 280
personaggi e 287.435 parole. Quello che oggi potrebbe sembrare un punto di
arrivo, voglio pensarlo invece come un punto di partenza, certo che la prossima
commedia sarà sicuramente ancora più bella. Il 30° copione, e tutte le altre
commedie, si possono visionare integralmente sul mio sito internet: www.francozaffanella.com
15 giugno 2015
Filatura e tessitura nell'antichità
Si è svolta il 29 maggio 2015 la conferenza-laboratorio sulla filatura e tessitura. La serata si è svolta presso la scuola di musica "R. Goitre" di Castellucchio di Mantova. Oltre all'illustrazione di tutta l'evoluzione che questa attività ha avuto fin dalla preistoria, i presenti hanno potuto toccare con mano fibre, fusi, telai ricostruiti e originali. L'attività di laboratorio legato a questo argomento o ad altri relativi alla preistoria sono disponibili per le scuole primarie e secondarie. Maggiori informazioni sui laboratori di archeologia imitativa e sperimentale si possono trovare sul mio sito internet www.francozaffanella.com
8 giugno 2015
I bambini della scuola di Sinnai in provincia di Cagliari hanno rappresentato la favola "Il bosco che corre". In questa immagine hanno rappresentato tutti i personaggi protagonisti della storia. Gli stessi bambini hanno anche allestito e preparato costumi e sceneggiatura. Fra le altre decine di rappresentazioni in questo periodo fatte in Italia, volevo segnalare anche le rappresentazioni realizzate dagli alunni delle classi quarte della scuola primaria di Castellucchio in provincia di Mantova. Anche in questo caso una classe ha rappresentato "Il bosco che corre", mentre l'altra ha portato in scena un altro mio testo "La goccia ribelle", entrambe le rappresentazioni sono perfettamente riuscite, riscuotendo ampi consensi.
27 aprile 2015
www.francozaffanella.com
In questi giorni ho pubblicato il mio nuovo sito web: www.francozaffanella.com
Vi invito ad andarlo a visitare, troverete molte più immagini e contenuti che riguardano le mie attività. Copioni in dialetto mantovano, copioni teatrali per bambini, pubblicazioni e le attività legate agli audiovisivi e all'archeologia imitativa. Buona visione.
24 aprile 2015
In memoria di Francesco Zaffanella
In occasione del 70° della liberazione dal nazifascismo, volevo dedicare alcune righe al caporal maggiore Francesco Zaffanella. Nato a Castellucchio di Mantova il 6 ottobre 1915, figlio di Angelo e Giulia Foramiti, fu tra le migliaia di vittime che non tornarono più dalla tragica campagna di Russia. Faceva parte dell' 80° fanteria che nel 1941 assieme ad altri corpi militari iniziarono le operazioni in Russia. Aveva 26 anni quando il 16 dicembre 1941 scrive alla famiglia da Jampol in Ucraina.
Jampol 16 dicembre 1941
Carissimi genitori, vengo a voi con questa mia per informarvi del mio ottimo stato di salute, come posso sperare di voi tutti in famiglia. Mi trovo ancora qua al solito posto, freddo non ne fa, anzi mi sembra di essere in primavera. Come vi ho detto, fra giorni ci spostiamo, ma non pensate per me che io sto bene lo stesso. Quando saremo a posto vi manderò nuove notizie. Auguri a voi di buon Natale, assieme ad amici e parenti. Chi sempre vi ricorda Francesco. Ciao Ettorina.
Francesco non avrebbe mai immaginato che esattamente un anno dopo, il 19 dicembre 1942, in una non ben definita località, risulterà disperso, e di lui non si seppe più nulla. I russi avevano iniziato in quel mese del 1942 la controffensiva, seminando ovunque morti, mentre l'esercito italiano iniziava una disperata ritirata. Il totale delle perdite italiane fu di 74.800 uomini. Tutti uomini e ragazzi che non rientrarono più nelle loro case. Che senso ha avuto questa guerra? Solo orrore e bestialità che non è portato a nulla, ma solo lutti e distruzioni.
Ciao Francesco, per un attimo vorrei pensarti rientrare a casa e abbracciare i tuoi famigliari, per un attimo vorrei vederti ritornare a suonare nella banda musicale di Castellucchio come già facevi prima della guerra, in quella banda dove ora sta iniziando a suonare un tuo giovanissimo pronipote, che guarda caso porta il tuo stesso nome: Francesco Pizzi.
La banda di Castellucchio nel 1935 circa. Zaffanella Francesco è il quarto in piedi da sinistra. il secondo in piedi sempre da sinistra è mio padre Egidio cugino di Francesco.
22 aprile 2015
"Nati per caso" ancora primi a Scandolara Ravara.
La compagnia teatrale " Nati per caso" di Gussola in provincia di Cremona, con la mia commedia "Na spera ad sul", per il secondo anno consecutivo vince il concorso dialettale cremonese "Da sganasas dal redar". Il premio è stato assegnato come commedia più gradita dal pubblico. Il gruppo cremonese inoltre aveva già vinto anche un'altro concorso nel cremonese sempre con un'altra mia commedia intitolata "La crus d'an scarpulin".
3 marzo 2015
13 dicembre 2014
Il bosco che corre
Dopo numerose rappresentazioni teatrali in ogni parte d’Italia
arriva in libreria “Il bosco che corre”, la favola per bambini scritta da
Franco Zaffanella e illustrata da Srimalie Bassani. La pubblicazione è stata
curata dal RIO Edizioni di Mantova, e si può acquistare in tutte le librerie di
Mantova, sul sito della casa editrice www.ilrio.it
ed altri portali sul web dedicati all’editoria. Inoltre il libro si
potrà prenotare in qualsiasi libreria d’Italia.
La favola racconta la storia di alcuni alberi, che hanno l’ incredibile
possibilità di potersi spostare in qualsiasi luogo dove cade la pioggia per
potersi nutrire. Ogni volta una corsa frenetica, che però non è in grado di
soddisfare tutti, infatti un piccolo albero chiamato Bastoncino ha molte
difficoltà, rimane sempre indietro e non riesce ad alimentarsi. A nulla serve
l’aiuto di Ginetto, un simpatico riccio che cerca in ogni modo di aiutarlo. Il
destino di Bastoncino ormai allo stremo delle forze, sembra segnato. . .
Una favola che tocca il cuore e che insegna il valore della
solidarietà e dell'aiuto reciproco. Nell’altruismo si rivela l’amore vero, che
non chiede nulla in cambio, ma semplicemente un modo per aiutare il prossimo. Le
avventure del piccolo albero Bastoncino e dei suoi simpatici amici animali del
sottobosco. Età di lettura: da 3 anni.
"il bosco che corre" un successo editoriale per bambini, una bella pubblicazione per bambini, una favola per bambini bellissima che parla di amore ed altruismo. Il bosco che corre
8 settembre 2014
Mur Vachi e Murus
Pubblicato il
nuovo copione teatrale in dialetto mantovano. Il testo narra le controversie della
famiglia Ferro, agricoltori nella campagna mantovana. Sono questi attriti
famigliari infatti le componenti principali di questa commedia, che vede una
forte contrapposizione fra padre e figlio, quest’ultimo è spalleggiato dalla
moglie, che lo invita continuamente a prendere le redini dell’azienda al posto
del padre. Il taglio di alcuni gelsi accendono sempre di più le discussioni, tra
anomale vicissitudini, intrecciate da singolari personaggi, che fanno da
contorno a questa storia, che alla fine induce molto a riflettere. Con questo
testo i copioni scritti per quanto riguarda le commedie in dialetto mantovano
sono 29.
10 maggio 2014
"Dla banda dal furmentun": rappresentazioni senza sosta!
Continuano le rappresentazioni
della mia commedia "Dla banda dal furmentun", questa è la volta del gruppo
teatrale "Simonetta G." di Mezzogoro (FE). Con questa rappresentazione "Dla banda
dal furmentun", diventa la commedia dialettale più rappresentata fra tutti i
miei testi. Cinque compagnie teatrali divise in tre regioni si sono cimentate
con questo testo: "INSIEME PER CASO" - CASATICO - MANTOVA / "STRAPAES" -
BOSCO MESOLA - FERRARA / "NATI PER CASO" - GUSSOLA - CREMONA / COMPAGNIA
TEATRALE - CENESELLI - ROVIGO / GRUPPO DIALETTALE "SIMONETTA G." - MEZZOGORO -
FERRARA.
22 aprile 2014
La Filodrammatica di Formigosa torna in scena
Sabato 26 e domenica 27 aprile 2014
la Filodrammatica di Formigosa ritorna sul palcoscenico con una nuova commedia.
Il testo che ho scritto nel 2012 si intitola "La lüna giösta", tre atti in
dialetto mantovano. La commedia ha già riscosso grande successo nel cremonese
con la compagnia di Gussola "Nati per caso". La compagnia mantovana esordirà con
questo nuovo testo nel teatro parrocchiale di Formigosa.
14 dicembre 2013
L'ultim filòs
Il 2013 finisce con una nuova pubblicazione. Un nuova commedia in dialetto mantovano dal titolo "L'ultim filòs". Il testo iniziato nel 2006, e rimasto nel cassetto per sette anni, è stato ripreso e terminato quest'anno. Il titolo è eloquente, ed introduce una tematica tradizionale e molto radicata, ma che sta incontrando sempre più difficoltà. L'ambientazione sceografica è davanti ad una abitazione dove appunto si svolge il filòs. Nelle serate estive, ogni sera un gruppo di persone si ritrova davanti ad una abitazione a parlare, ridere, confrontandosi su tanti argomenti, spesso riportando la memoria al passato, così difficile da dimenticare, rimpiangendo la vita di quei tempi. Così mentre una vicina di casa che non partecipa al Filòs, provocando spesso azioni maleducate nei confronti del gruppo, e una ragazza indifferente ai loro dialoghi, e molto presa dalle nuove tecnologie, gli incontri si susseguono con una certa regolarità fino a quando . .
23 ottobre 2013
Nuova commedia in dialetto mantovano
Al Signur in dl'ort", è questo il titolo della nuova commedia in dialetto mantovano. Tre atti e otto personaggi animano il ventisettesimo testo scritto nel 2013. L’eredità lasciata dal padre, mette in crisi la stabilità della famiglia Vareschi, agricoltori nella campagna mantovana degli anni settanta. Il lascito ha privilegiato quasi esclusivamente il figlio maschio, lasciando alla figlia solo l’orto situato dietro l’abitazione. L’anomalo testamento crea contrasti, anche con altre persone che in un qualche modo sono coinvolte nella vicenda. Un colpo di scena ribalta la situazione, con gravi ripercussioni economiche da superare. La soluzione sembra drasticamente irrisolvibile, quando . . .
24 agosto 2013
"Dla banda dal furmentun" sbarca anche nella provincia di Rovigo
Dopo Cremona, Ferrara, Brescia, Piacenza, Milano e Modena le uscite fuori dalla provincia di Mantova per quanto concerne i miei testi dialettali, si arricchisce di una nuova provincia: Rovigo. Infatti nella piazza di Ceneselli il 10 agosto si è tenuta la rappresentazione della commedia "Da la banda dal furmentun". La serata è stata organizzata a scopo benefico per l'Associazione " Onlus Albachiara", www.onlus-albachiara.it un'Associazione che opera nel
settore della disabilità grave, con sede a Occhiobello sempre in provincia di Rovigo. Lo spettacolo, come sottolinea la vicepresidente dell'associazione Chiara Sproccati, è stato molto bello ed
approvato da tutti, con risate a non finire. Un doppio ringraziamento per il gruppo che ha portato in scena una mia commedia in questa provincia, e per aver donato il ricavato all'associazione "Albachiara".
Il paese di Ceneselli visto dall'alto
In tema di commedie dialettali, è pronto a scendere in pista un nuovo testo: il ventisettesimo: Approssimativamente, la pubblicazione sul mio sito www.francozaffanella.it dovrebbe avvenire in ottobre. Titolo della nuova commedia "Al Signur in dl'ort".
14 luglio 2013
Castellucchio e Marcaria: due Comuni vicini ma lontani
Mi sento di fornire alcune
informazioni e fare alcune considerazioni riguardo il problema della raccolta
rifiuti nel territorio dove abito, una tematica che ho sempre particolarmente
seguito, e per la quale ho sempre cercato di dare il mio contributo, prestando
molta attenzione onde poter avviare percorsi sostenibili per tutta la comunità.
Vivo a Gabbiana (MN), per chi non lo sapesse la strada principale che
attraversa il paese è il confine di due Comuni: La parte nord è sotto il
territorio di Castellucchio, la parte sud è parte del Comune di Marcaria.
Questa tipologia di confine è presente anche al vicino paese di Ospitaletto. Le
problematiche di questa secolare divisione sono molte, ma fra poco una di
queste sfiorerà il paradosso, anzi è un vero e proprio paradosso. In pratica
nella parte del paese sotto Marcaria si attua la raccolta domiciliare già dal 1
luglio 2005, mentre dalla parte di Castellucchio c’è ancora la raccolta
tradizionale con i cassonetti. A suo tempo avevo fatto presente agli amministratori
di allora (oggi in gran parte ancora presenti), che non si possono fare scelte
così diverse quando ci sono due frazioni condivise da entrambi i Comuni e che
il Comune di Castellucchio avrebbe dovuto seguire la strada di Marcaria. Una
strada ormai sempre più praticata e che si dimostra la più percorribile per
ottenere risultati importanti. Senza contare il risparmio che questo avrebbe
comportato avendo un ente unico che poteva prelevare i rifiuti e i materiali
riciclabili. Queste mie considerazioni ovviamente non hanno destato alcuna
preoccupazione da parte degli amministratori, rimandando evidentemente il
problema a data da destinarsi. Siamo nel 2013, sono passati 8 anni, non sono
cambiati gli amministratori, non è cambiato il sistema di raccolta. Ne
frattempo molti Comuni mantovani hanno adottato il sistema del porta porta compresi tutti i Comuni che circondano
il Comune di Castellucchio. Così Castellucchio in questi anni è rimasto a guardare
quello che hanno fatto gli altri. Bisogna però sottolineare che il dato riferito
alla differenziata del Comune di Castellucchio nel 2011 è stato del 53%, un dato molto alto
considerando il tipo di raccolta che si attua. A mio parere è una percentuale
molto forzata e che faccio fatica a riconoscere reale, visto che mancano molte
iniziative che possono favorire questa percentuale, a parte il notevole apporto
che danno i volontari del gruppo ecologico castellucchiese, che gestiscono
l’isola ecologica dove si conferiscono molti materiali, ed alcune iniziative di
sensibilizzazione che ci sono state. In ogni caso questo dato continuando con
questo sistema non potrà alzarsi sicuramente se non di pochissimo. Ora passiamo
ad analizzare i dati di Marcaria, perché rispetto a Castellucchio spunta un
dato riferito sempre allo stesso anno (2011,) molto al di sotto delle
aspettative che una raccolta porta a porta può dare. Infatti è di 10 punti
sotto il dato di Castellucchio (43%). Qui a mio parere c’è qualcosa che non
quadra, mi viene meglio da dire: Gh’è quèl ca toca. Come è possibile avere un risultato così scarso? Visto che come
abbiamo detto si effettua da anni la
raccolta porta a porta, ed inoltre con i contenitori sul territorio per la
raccolta del verde, che tra l’altro viene
prelevato a domicilio ogni lunedi. Aggiungiamo anche la riduzione della tariffa rifiuti del 15% a
chi ha un compostiera. Insomma questa percentuale dovrebbe essere molto più
alta, per questo se fossi amministratore del Comune di Marcaria mi preoccuperei
non poco per cercare di capire l’anomalia di questo dato, che vanifica per
certi versi gli sforzi effettuati in questi anni per andare incontro ai
cittadini e nello stesso tempo evitare di immettere in discarica meno rifiuti
possibili. Tutti gli indicatori riferiti alla tipologia di raccolta domiciliare
come quella svolta nel Comune di Marcaria sono di tutt’altro tipo. Oltre a
questo, la mia convinzione nasce da un rilevamento statistico fatto nel
2004/2005 (sono disponibile a fornire tutti i dati a chi me li richiede),
quando ancora nel Comune di Marcaria non era iniziata la raccolta porta a
porta. In sostanza in questo rilevamento sono indicati tutti i rifiuti che sono
usciti dalla mia abitazione in un anno, suddivisi per tipologia e periodo
stagionale. La percentuale di raccolta differenziata che ho raggiunto è stata
del 65%! Già questo dato che è reale e dimostrabile, si scontra con il dato di
differenziata del 2011 del Comune di Marcaria: più di venti punti percentuale
di differenziata! Ma veniamo al 1 agosto 2013, da questa data il Comune di
Marcaria farà partire il porta a porta
totale, quindi tutto quello che uscirà dalle nostre case verrà raccolto a
domicilio. Per questo verranno tolti tutti i cassonetti, ma rimarranno quelli
di Castellucchio. Come si potrà gestire una situazione per niente sostenibile e
di spreco per la pubblica amministrazione? Le mancanze dell’amministrazione
castellucchiese protrattesi nel tempo si
materializzeranno il 1 agosto, dove si
potrà assistere ad una situazione che non fa onore certo ad un pubblico
amministratore. Un mio plauso va invece all’amministrazione di Marcaria che in
questo senso ha operato in modo brillante (però quel dato non può essere
accettato), avviando dal 2005 la raccolta domiciliare ed ora portarla ad un
sistema totale già ben sperimentato e corretto in questi anni da altre
amministrazioni. Tra l’altro questo sistema, che ci invita a fare meno
indifferenziato possibile, porterà tutti a modificare i comportamenti negli
acquisti, cercando maggiormente imballaggi che si possano riciclare, e questo
andrà ad innescare a sua volta comportamenti da parte delle aziende produttrici
sempre più sostenibili, per incontrare il gradimento dei consumatori. Le
amministrazioni si devono a loro volta impegnare ad effettuare acquisti sempre
più sostenibili. Proprio quest’anno è stata fatta una modifica di legge riguardo
al GPP, per incentivare ed invitare i Comuni ad accrescere i propri acquisti
verso prodotti certificati (ad esempio FSC e PEFC), e adottare il sistema dei
così detti “APPALTI VERDI”. Le soluzioni che ci portano ad avere sempre meno
rifiuti in discarica, meno inquinamento e meno CO2 nell’atmosfera sono
molteplici. Ad esempio i cestini dei rifiuti che vediamo nelle nostre piazze
perché non sono per una raccolta di multi materiali? Dentro ci finisce di tutto
senza alcuna differenziazione.
Un esempio di questa anomalia:
carta plastica e alluminio in un unico contenitore.
Un’ultima annotazione riguarda le
associazioni che fanno le feste estive, nonostante tutte le informazioni che
oggi abbiamo, si assiste spesso e volentieri ad una raccolta dei rifiuti
vecchia di quarant’anni. Carta plastica e alluminio tutti insieme pronti per
andare in discarica. Non sono più accettabili comportamenti del genere e le
amministrazioni devono farsi carico nel dare indicazioni e incentivi per
comportamenti più responsabili, come avviene già in molte amministrazioni
italiane. Nel chiudere questo post, mi auguro che questo possa essere da
stimolo per avviare un dibattito, non tanto in materia di raccolta rifiuti ma
di pensare a qualcosa di più importante. Prima di tutto le scelte in una
materia così delicata come i rifiuti, non possono essere prese dai comuni ma
dovrebbe esserci una legge nazionale o perlomeno regionale uguale per tutti. La
condivisione di due frazione da parte del Comune di Marcaria e del Comune di
Castellucchio, evidenziano una problematica insostenibile che oggi è legata al
problema rifiuti ma che ha radici lontane. Non si può pensare di chiedere di passare
sotto un un altro Comune, come ho sentito dire da qualcuno; cosa peraltro avvenuta
alla fine dell’ottocento, quando alcuni benestanti di Gabbiana chiesero al Comune
di Marcaria che Gabbiana passasse sotto Castellucchio. Oggi si può solo
chiedere la cosa più sensata che ci possa essere: unificare i due Comuni. Infatti gli esempi in varie parti
d’Italia ci sono già, e sarebbe la cosa più logica che due Comuni che
condividono l’amministrazione di due paesi possano unirsi e formare un unico
grande Comune all’insegna del risparmio e di una maggiore qualità dei servizi.
Mi auguro che queste righe possano far riflettere, e magari possano far nascere
un comitato che sia da volano per avviare un eventuale iter di unificazione,
questo con un po di buona volontà potrebbe
avvenire entro il 2020. Ma quanti dei nostri amministratori saranno disposti a
“sacrificarsi” per creare un Comune unificato? Poi come si potrebbe chiamare il
nuovo Comune? CASTELMARCA? Il dibattito è aperto . . .
16 giugno 2013
"Insieme per caso" chiude il sipario.
Volevo dedicare questo post alla compagnia teatrale "Insieme di caso" di Casatico (MN) perchè l'anno 2013 segna per loro la chiusura dell'attività teatrale. Per la prima volta dopo 17 anni ininterrotti l'estate casaticese non avrà sul palco gli attori della compagnia teatrale fondata nel 1996. Record di proposte di miei testi per la compagnia di Casatico (14), iniziando nel 1997 con "Schers da carnuval". Con rammarico e nostalgia saluto tutti i componenti che si sono alternati in tutti questi anni; quanti ricordi, quante serate in tantissimi palcoscenici della provincia di Mantova. Sono stato vicino a loro fino a qualche anno fa, curando la regia delle rappresentazioni. Voglio ricordarmi di tutti voi, anche per le cose belle che sono state fatte, come l'adozione a distanza di bambini in paesi poveri. Voglio ricordarmi di tutti voi, perchè la mia attività artistica è cresciuta e continuata grazie anche a voi. Voglio ricordarmi di tutti voi perchè abbiamo fatto nascere amicizie ed anche amori. Voglio ricordarmi di tutti voi, perchè la vita ci riserva anche cose belle, come l'amicizia che mi avete sempre dimostrato. Voglio ricordarmi di tutti voi, con la speranza che il sipario che avete chiuso per l'ultima volta a Marmirolo, chissa quando, possa riaprirsi ancora. Grazie ragazzi . . . si fa per dire.
Un immagine di qualche anno fa del gruppo "INSIEME PER CASO"
3 aprile 2013
Ginetto alla ricerca della felicità
Ginetto alla ricerca della felicità
Pubblicato un testo per il teatro dei burattini (3
aprile 2013). Dopo cinquant'anni torno a scrivere una storia per il teatro dei
burattini. La storia descrive semplicemente le vicende di questo personaggio
(Ginetto), alla ricerca della strada per la felicità. Attorno a lui altri
personaggi che contribuiranno ad arricchire questa narrazione che come sempre
avrà un lieto finale.
1 febbraio 2013
Nuove commedie per il 2013
La Filodrammatica di Formigosa
Il 2013 vedrà protagoniste nuove mie commedie che verranno rappresentate nei prossimi giorni. La filodrammatica di Formigosa porterà in scena il testo "Na tempesta söta" presso il teatro parrocchiale di Formigosa il 16 e 17 febbraio. Il 9 marzo sarà a Barbasso, il 10 marzo a Lunetta, l'11 aprile a Porto mantovano, il 27 aprile a Marcaria ed altre rappresentazioni programmate per l'estate. Il 9 e 10 marzo la compagnia "Bagai" di Bagnolo San Vito/San Biagio, rappresenterà nel teatro San Leonardo di Mantova "Na ciavada fata ben". Infine la compagnia "Insieme per caso" di Casatico rappresenterà "Al trenin dla felicità" il 20 aprile presso il teatro di Marmirolo. Per dovere di informazione, fra tutti gli ultimi testi scritti rimangono ancora inediti: "I pütlet ca gh'era na volta", La fin dal Mond", Quand a Mantua pia li sansali" e "La lüna giösta", quest'ultimo scritto lo scorso anno. Buona rappresentazione a tutti!
23 novembre 2012
"La lüna giösta" nuovo testo teatrale.
Pubblicato il nuovo testo teatrale in dialetto
mantovano. La commedia scritta in quest'anno 2012 si intitola "La lüna giösta".
Il 26° testo del repertorio dialettale, racconta la storia dei componenti
di una famiglia che hanno difficoltà
nel rapportarsi, impedendo loro di poter condividere gli eventi e le necessità
in modo sereno e nella maniera più logica. Questo fa si che si attuino delle
azioni insensate, che li portano a creare situazioni paradossali.
9 luglio 2012
1962 - 2012 storie diverse del calcio a Mantova
La formazione del Mantova nel 1962 |
Mentre in questi giorni i tifosi mantovani si interrogano sul futuro della società che andrà ad amministrare il calcio a Mantova,con la squadra che nel giugno scorso si è salvata negli spareggi per rimanere in seconda divisione, esattamente cinquant'anni fa le discussioni sul calcio a Mantova erano di tutt'altro tenore. Infatti il Mantova era reduce dal campionato più importante della sua storia: nono posto in classifica di serie A, e con un giocatore conteso dalle squadre più importanti. Il mercato calcistico di quell'estate era incentrato sopratutto sulla cessione o no di Angelo Sormani. La sua vendita avrebbe sbloccato tutto il mercato calcistico nazionale, ma questo non avvenne. Le discussioni e le scommesse a Mantova sulla sua cessione tennero banco per settimane fino a quando il mercato si chiuse, e a Mantova attesissimo il Presidente Nuvolari doveva spiegare al suo consiglio l'andamento delle trattative. Cosi una sera di luglio del 1962 mentre in Inghilterra i Rolling Stones facevano le prove del loro primo concerto, nella vecchia sede in corso Vittorio Emanuele a Mantova tutti i consiglieri dell'A.C. Mantova sono in trepida attesa per sentire dalla voce del presidente come sono andate le cose attorno alla trattativa per Sormani.
Angelo Sormani |
Il presidente in riunione esordisce così: . . . sono arrivato a Milano sabato nel
pomeriggio c’era un nugolo di giornalisti e di
fotografi che mi hanno assalito,mi hanno assalito sopratutto chiedendomi “E’
vero che lei ha venduto Sormani per 500 milioni alla Juventus?”, io ho risposto
semplicemente “Sormani non l’ho venduto e non ho nessuna intenzione di
venderlo”. Quando poi hanno cominciato il giro attraverso gli amici comuni, attraverso
gli amici comuni, attraverso i terzi che son sempre le persone necessarie per
questi approcci, vedi per esempio il giro del Conte Perdomini (Ricchissimo industriale petrolifero, sponsor del Mantova Calcio in serie
A con la sigla Ozo. Fu trovato morto nel bagno della Villa Giraffa di Goito alla
fine degli anni ' 60), e per quello che riguardava l’Inter, vedi Crociani per quello che riguardava, la Roma, vedi il Giancarlo Debecca
per quello che riguardava la Fiorentina, sa tzeva: “Ma se non vendi non pensi”,
io rispondevo semplicemente: “Signori, Sormani non è in vendita, non sono
autorizzato a venderlo, se però la cosa interessa tanto se voi fate delle
proposte che possono mettere in imbarazzo me, io non faccio altro, cioè farmi,
per quello che riguarda me personalmente farmi superare quello che è il
principio stabilito già da mesi non faccio altro che telefonare a Mantova al
mio consiglio perché prenda una decisione in proposito e vaglino queste
proposte. Io assolutamente per quello che mi riguarda non posso dirvi ne si ne
no, attualmente vi dico il Mantova non ha nessuna intenzione di vendere Sormani
nella maniera più assoluta”. Ciò nonostante le proposte sono
arrivate, sono arrivate . . .
Un consigliere interrompe: “Questa sera ci
spiega esattamente queste cose”.
Nuvolari: Ecco,
oggi il giornale anche Stadio ha detto esattamente queste cose, cioè qualche
altro giornale attualmente che doveva fare specialmente quello della FIAT,
doveva fare i titoli su sei colonne senza aver niente in mano perché al Gallia
non succedeva niente, tranne che delle strane chiacchiere tra l’uno e l’altro
degli approcci assurdi che non . . . per dare fino a un decimo a Sormani per
cambiarlo con Balleri vuol altro che la testa da i......... è assolutamente impossibile poterlo pensare, non ce ne pensiamo. Un giocatore che ha 29 anni, che
da tre anni è conosciuto come il più grosso lavativo d’Italia e che costa 15
milioni d’ingaggio, solo il fatto di 15 milioni d’ingaggio si faceva già . . .
iè sà dies miliun da men ca ciapem insoma no? ( Difensore di grande temperamento, noto con il soprannome di Lupo, cresce
calcisticamente nel Livorno e pare destinato ad una carriera di secondo piano
in Serie B in coppia con Picchi come terzino. La svolta avviene nel 1959 quando
Paolo Mazza acquista entrambi i terzini e li lancia in Serie A. Sarà un grande
successo, la SPAL arriverà quinta e Picchi andrà all'Inter mentre Balleri
approderà al Torino. Nel novembre del 1960 però Helenio Herrera si convincerà a
ricostruire la coppia Picchi-Balleri ed insisterà per averlo. Angelo Moratti lo
asseconderà e Balleri esordirà con la maglia neroazzurra il 20 novembre 1960
nel vittorioso derby con il Milan. Per Balleri, che sempre a novembre di
quell'anno aveva ritrovato anche l'altro ex spallino Morbello, l'avventura
interista durerà 2 anni e a Milano giocherà 45 partite di campionato, 11 in
Coppa delle Fiere e 2 in Coppa Italia segnando una rete. Nel novembre del 1962
andrà al Modena sempre in Serie A e con i "canarini" resterà 2 anni
iniziando a giocare da libero. Poi, sempre a novembre, nel 1964 Balleri ritornò
alla SPAL in Serie B per sostituire come libero il grande Sergio Cervato che si
era ritirato a seguito di un infortunio. Successivamente, completando la
carriera a ritroso, di nuovo a Livorno e infine in Serie D con il Montevarchi
dove chiuse con il calcio giocato).
Un consigliere: Balleri . . .
Nuvolari: Balleri . . . giocatore che messo in vendita dall’Inter da tre mesi, offerto
a tutte le società, offerto in cambio di Negri insieme a coso, offerto . . .
insomma qui stan le cose che non possiamo trattare, l’offerta più interessante
ovviamente è stata quella del Milan dell’ultimo momento, offerta che non è
neanche stata presa in considerazione, fatta direttamente da Spadaccini a me
personalmente dicendo il Milan arriva fino a 290 milioni con assegno pagato
subito . . . in questo momento. Siccome dopo 5 minuti, non presi in
considerazione anche perché loro ritenevano sufficiente per Sormani, ma a parte
questo fatto non si era più assolutamente la possibilità di cercare un altro
giocatore che va a sostituire Sormani, quindi assolutamente da non prendere in
considerazione, forse è stata fatta all’ultimo momento anche perché Spadaccini
è arrivato alle undici e mezza diciamo all’ Inter-Gallia, arrivava da Alassio, o
forse anche apposta per mettermi nelle condizioni di dire qui o la va o la
spacca, cioè tu devi sputare se hai veramente intenzione di vendere. Siccome
l’intenzione per volontà del consiglio, per volontà della città, della
popolazione sportiva che noi abbiamo, non dobbiamo mai dimenticare perché, o
sottovalutare, in quanto sono poi quelli che ci danno i milioni durante il
campionato per andare avanti, anche se non dobbiamo sopravalutarla . . .
abbiamo detto no, e Sormani è rimasto del Mantova. La storia dei cretini a
Mantova che frequentano un certo bar, non è finita, perché oggi immediatamente
quando finalmente dopo aver perso tutte le scommesse dicendo che Sormani Nuvolari lo vendeva, oggi ha cominciato a
scommettere dicendo “Io so di preciso che è già venduto e che in novembre
parte”. Hanno già fatto le scommesse oggi nel pomeriggio, e mi son già state riferite
stasera, il che vuol dire sono caratteri imbecilli e
decisamente in cinica. Su quello che la relazione della campagna acquisti
vendite ad eccezione del Conte Petrobelli che non era stato presente a quella
riunione magnifica di casa Corbetta, voi sapete tutti che non è stato fatto
nient’altro, aggiungo che è stato ceduto Cella alla . . . alla Anconitana per 9 milioni, i
giornali, lui, la relazione ha dato 12 sui giornali per fare un po più bella
figura, ma è stato ceduto veramente per 9 milioni, d’altra parte noi su Cella
che abbiamo avuto qui ospite per pochi giorni solo, ci abbiamo guadagnato un
milione, un ragazzo scorbutico, un ragazzo che difficilmente si riesce
trattare, che il Torino voleva ma un bel momento intendeva che un po glielo
regalassi, lo voleva per metterlo vicino a suo fratello che è altrettanto
scorbutico, altrettanto carattere difficile, se avvicinando i due fratelli
facendo arrivare la madre può darsi . . . me lo dia . . . si guardi
te lo do per quello che mi costa, mi costa dieci milioni, te lo do per
dieci milioni, allora telefona a Novo a coso perché Filipponi pare che adesso
sia in disparte a Torino, telefona a
Novo . . . Giusti, Novo risponde che è troppo caro che Nuvolari in fin dei
conti dopo quello che ha ottenuto dal Torino quasi quasi era in dovere di
regalarlo, mi ghu dit, ghu rispost ca regali gnanca i sunfanei!
La discussione prosegue, più tardi il presidente Nuvolari entra nei particolari sulle trattative riguardo a Sormani:
Questo, questo è un fatto reale
quando e io so che poi Giancarlo Debecca ne ha parlato lungamente con quelli
della Fiorentina, Giancarlo Debecca quel giornalista italiano mio cugino tra
l’altro che vive tutta la sua vita in Brasile ed è quello che ha procurato i
documenti necessari per l’oriundicità di Sormani attraverso la quale è
diventato italiano, ovviamente come ha saputo che c’ero mi ha cercato, io ero
andato a letto a dormire infischiandomi un po del mercato, ca sera strac mort, mi
cerca vengo giù ci troviamo baci e abbracci, lo invito naturalmente a pranzo, ma
dice “Scusami è vero” dice “che noi non vogliamo vendere Sormani”. “Ho Dio sai”
io ho detto “sono qui in imbarazzo forte, i giornalisti mi dicono che mi
faranno delle offerte pazzesche, queste offerte io personalmente non mi prendo
la responsabilità di dir di no, io telefono al mio consiglio perché mi aiuti col
suo buon senso”. Perchè per carità di Dio prima di accettare 400 milioni di un
giocatore, non i 500 che non sono mai stati fatti, ma prima di accettare 400
milioni, c’era un certo momento che si pensava di arrivarci attraverso 250 e
Nicolè, perchè chi ha cercato il Dottor Nuvolari, la Juventus non è stato il
Dottor Nuvolari è stato Giordanetti (Il commendatore Remo Giordanetti è stato tutta una vita
legato alla Juventus, ricoprendo per molti anni anche la carica di
vicepresidente. Scomparso nel 2005). che per paura di non trovarmi alle sette e mezza del
mattino mi ha chiamato in camera in albergo, alle sette e mezza del mattino,
“Nuvolari per carità non muoverti perché io prima delle undici sono a Milano,
tu mi stai li come mi hai sempre dimostrato, fammi un piacere”. “Si . . . non
mi . . . tanto non ho nessuna intenzione
di muovermi” poi dico “Io ti parlo come via libera, ecco
“Sormani venduto alla Juventus”. Dice: “Sai ti diamo 250 milioni e Nicolé”, e
io gli ho risposto: “Che ti do la fotografia a colori incorniciata di Sormani”,
la cosa, il colloquio è finito li. “Se io però” dice “telefono a Zurigo, ai
fratelli Agnelli, sia Gianni che Umberto sono a Zurigo”, “Dammi la risposta
dopo”. “Sai” dice “partono alle tre con il loro aereo alle 5 sono a Milano, da
Milano ti chiameranno certo al telefono” . . . sono venuti a Torino, Umberto
Agnelli è venuto a Milano ed era al Principe di Savoia, cosa succede, Giancarlo
Debecca, non Giancarlo Debecca . . . Mentana, mi dice: “ Dottore sa le do una
notizia, non è vero che Umberto Agnelli
è a Torino è a Milano al Principe di Savoia”.
Dico. “Mentana mi faccia un piacere guardi c’è Moratti lo segua per favore”. Moratti
va al telefono e chiama il Principe di Savoia al telefono e poi entra in
cabina, è andato a parlar con Agnelli. Siccome noi siamo dei provinciali
abbiamo le scarpe grosse, ma accompagniamo non un cervello fino ma un cervello
discreto insieme a scarpe grosse abbiamo capito subito senza bisogno che
nessuno ce lo spiegasse, che li si creava il club dei grossi contro i piccoli, per piegare i piccolini. Allora
devono crollare, poi tra loro avveniva l’accordo, che avveniva perché adesso fan
lingua in bocca tra Inter e Juventus e non so perché. E questi sono i fatti. Perché
fino a tre quattro ore prima la Juventus era decisissima a comprarlo, che se nò non si telefona a Zurigo, non mi si telefona a me a sette e mezza del mattino per paura che io eschi dieci alle
otto, è giusto? Sapendo già in partenza che per meno ancora da due mesi, quando
due volte la settimana la Juventus telefonava a casa mia anche quando ero a
letto ammalato, ci andava mia moglie al telefono rispondere, a dire “Guardi mi
dice mio marito che il Mantova ha rifiutato 300 milioni, e dice pensateci voi a
fare le vostre offerte, il Mantova ha rifiutato 300 milioni in contanti”. Non era vero ma glielo sempre detto, va beh comunque io . . . signori se
qualcuno ha qualcosa da chiedere e da dire, mi pare che l’argomento ormai . . .
Sono passati esattamente cinquant'anni da quella memorabile riunione del consiglio del Calcio Mantova, probabilmente la più importante della sua storia, sembra quasi inverosimile che tutto questo sia successo a Mantova, e se è successo è auspicabile che questo possa anche ripetersi. Tenere in scacco il mercato calcistico nazionale è stata un rilevante e storico evento, questo post è dedicato a tutti i protagonisti di allora, ed in particolare al presidente Giuseppe Nuvolari, presidente dal 1958 al 1965, grande protagonista per la salita in serie A e con lui in carica si disputarono quattro campionati consecutivi nella massima serie. Per la cronaca Sormani venne ceduto l'anno successivo alla Roma per la strepitosa cifra di 500 milioni.
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