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La formazione del Mantova nel 1962 |
Mentre in questi giorni i tifosi mantovani si interrogano sul futuro della società che andrà ad amministrare il calcio a Mantova,con la squadra che nel giugno scorso si è salvata negli spareggi per rimanere in seconda divisione, esattamente cinquant'anni fa le discussioni sul calcio a Mantova erano di tutt'altro tenore. Infatti il Mantova era reduce dal campionato più importante della sua storia: nono posto in classifica di serie A, e con un giocatore conteso dalle squadre più importanti. Il mercato calcistico di quell'estate era incentrato sopratutto sulla cessione o no di Angelo Sormani. La sua vendita avrebbe sbloccato tutto il mercato calcistico nazionale, ma questo non avvenne. Le discussioni e le scommesse a Mantova sulla sua cessione tennero banco per settimane fino a quando il mercato si chiuse, e a Mantova attesissimo il Presidente Nuvolari doveva spiegare al suo consiglio l'andamento delle trattative. Cosi una sera di luglio del 1962 mentre in Inghilterra i Rolling Stones facevano le prove del loro primo concerto, nella vecchia sede in corso Vittorio Emanuele a Mantova tutti i consiglieri dell'A.C. Mantova sono in trepida attesa per sentire dalla voce del presidente come sono andate le cose attorno alla trattativa per Sormani.
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Angelo Sormani |
Il presidente in riunione esordisce così: . . . sono arrivato a Milano sabato nel
pomeriggio c’era un nugolo di giornalisti e di
fotografi che mi hanno assalito,mi hanno assalito sopratutto chiedendomi “E’
vero che lei ha venduto Sormani per 500 milioni alla Juventus?”, io ho risposto
semplicemente “Sormani non l’ho venduto e non ho nessuna intenzione di
venderlo”. Quando poi hanno cominciato il giro attraverso gli amici comuni, attraverso
gli amici comuni, attraverso i terzi che son sempre le persone necessarie per
questi approcci, vedi per esempio il giro del Conte Perdomini (Ricchissimo industriale petrolifero, sponsor del Mantova Calcio in serie
A con la sigla Ozo. Fu trovato morto nel bagno della Villa Giraffa di Goito alla
fine degli anni ' 60), e per quello che riguardava l’Inter, vedi Crociani per quello che riguardava, la Roma, vedi il Giancarlo Debecca
per quello che riguardava la Fiorentina, sa tzeva: “Ma se non vendi non pensi”,
io rispondevo semplicemente: “Signori, Sormani non è in vendita, non sono
autorizzato a venderlo, se però la cosa interessa tanto se voi fate delle
proposte che possono mettere in imbarazzo me, io non faccio altro, cioè farmi,
per quello che riguarda me personalmente farmi superare quello che è il
principio stabilito già da mesi non faccio altro che telefonare a Mantova al
mio consiglio perché prenda una decisione in proposito e vaglino queste
proposte. Io assolutamente per quello che mi riguarda non posso dirvi ne si ne
no, attualmente vi dico il Mantova non ha nessuna intenzione di vendere Sormani
nella maniera più assoluta”. Ciò nonostante le proposte sono
arrivate, sono arrivate . . .
Un consigliere interrompe: “Questa sera ci
spiega esattamente queste cose”.
Nuvolari: Ecco,
oggi il giornale anche Stadio ha detto esattamente queste cose, cioè qualche
altro giornale attualmente che doveva fare specialmente quello della FIAT,
doveva fare i titoli su sei colonne senza aver niente in mano perché al Gallia
non succedeva niente, tranne che delle strane chiacchiere tra l’uno e l’altro
degli approcci assurdi che non . . . per dare fino a un decimo a Sormani per
cambiarlo con Balleri vuol altro che la testa da i......... è assolutamente impossibile poterlo pensare, non ce ne pensiamo. Un giocatore che ha 29 anni, che
da tre anni è conosciuto come il più grosso lavativo d’Italia e che costa 15
milioni d’ingaggio, solo il fatto di 15 milioni d’ingaggio si faceva già . . .
iè sà dies miliun da men ca ciapem insoma no? ( Difensore di grande temperamento, noto con il soprannome di Lupo, cresce
calcisticamente nel Livorno e pare destinato ad una carriera di secondo piano
in Serie B in coppia con Picchi come terzino. La svolta avviene nel 1959 quando
Paolo Mazza acquista entrambi i terzini e li lancia in Serie A. Sarà un grande
successo, la SPAL arriverà quinta e Picchi andrà all'Inter mentre Balleri
approderà al Torino. Nel novembre del 1960 però Helenio Herrera si convincerà a
ricostruire la coppia Picchi-Balleri ed insisterà per averlo. Angelo Moratti lo
asseconderà e Balleri esordirà con la maglia neroazzurra il 20 novembre 1960
nel vittorioso derby con il Milan. Per Balleri, che sempre a novembre di
quell'anno aveva ritrovato anche l'altro ex spallino Morbello, l'avventura
interista durerà 2 anni e a Milano giocherà 45 partite di campionato, 11 in
Coppa delle Fiere e 2 in Coppa Italia segnando una rete. Nel novembre del 1962
andrà al Modena sempre in Serie A e con i "canarini" resterà 2 anni
iniziando a giocare da libero. Poi, sempre a novembre, nel 1964 Balleri ritornò
alla SPAL in Serie B per sostituire come libero il grande Sergio Cervato che si
era ritirato a seguito di un infortunio. Successivamente, completando la
carriera a ritroso, di nuovo a Livorno e infine in Serie D con il Montevarchi
dove chiuse con il calcio giocato).
Un consigliere: Balleri . . .
Nuvolari: Balleri . . . giocatore che messo in vendita dall’Inter da tre mesi, offerto
a tutte le società, offerto in cambio di Negri insieme a coso, offerto . . .
insomma qui stan le cose che non possiamo trattare, l’offerta più interessante
ovviamente è stata quella del Milan dell’ultimo momento, offerta che non è
neanche stata presa in considerazione, fatta direttamente da Spadaccini a me
personalmente dicendo il Milan arriva fino a 290 milioni con assegno pagato
subito . . . in questo momento. Siccome dopo 5 minuti, non presi in
considerazione anche perché loro ritenevano sufficiente per Sormani, ma a parte
questo fatto non si era più assolutamente la possibilità di cercare un altro
giocatore che va a sostituire Sormani, quindi assolutamente da non prendere in
considerazione, forse è stata fatta all’ultimo momento anche perché Spadaccini
è arrivato alle undici e mezza diciamo all’ Inter-Gallia, arrivava da Alassio, o
forse anche apposta per mettermi nelle condizioni di dire qui o la va o la
spacca, cioè tu devi sputare se hai veramente intenzione di vendere. Siccome
l’intenzione per volontà del consiglio, per volontà della città, della
popolazione sportiva che noi abbiamo, non dobbiamo mai dimenticare perché, o
sottovalutare, in quanto sono poi quelli che ci danno i milioni durante il
campionato per andare avanti, anche se non dobbiamo sopravalutarla . . .
abbiamo detto no, e Sormani è rimasto del Mantova. La storia dei cretini a
Mantova che frequentano un certo bar, non è finita, perché oggi immediatamente
quando finalmente dopo aver perso tutte le scommesse dicendo che Sormani Nuvolari lo vendeva, oggi ha cominciato a
scommettere dicendo “Io so di preciso che è già venduto e che in novembre
parte”. Hanno già fatto le scommesse oggi nel pomeriggio, e mi son già state riferite
stasera, il che vuol dire sono caratteri imbecilli e
decisamente in cinica. Su quello che la relazione della campagna acquisti
vendite ad eccezione del Conte Petrobelli che non era stato presente a quella
riunione magnifica di casa Corbetta, voi sapete tutti che non è stato fatto
nient’altro, aggiungo che è stato ceduto Cella alla . . . alla Anconitana per 9 milioni, i
giornali, lui, la relazione ha dato 12 sui giornali per fare un po più bella
figura, ma è stato ceduto veramente per 9 milioni, d’altra parte noi su Cella
che abbiamo avuto qui ospite per pochi giorni solo, ci abbiamo guadagnato un
milione, un ragazzo scorbutico, un ragazzo che difficilmente si riesce
trattare, che il Torino voleva ma un bel momento intendeva che un po glielo
regalassi, lo voleva per metterlo vicino a suo fratello che è altrettanto
scorbutico, altrettanto carattere difficile, se avvicinando i due fratelli
facendo arrivare la madre può darsi . . . me lo dia . . . si guardi
te lo do per quello che mi costa, mi costa dieci milioni, te lo do per
dieci milioni, allora telefona a Novo a coso perché Filipponi pare che adesso
sia in disparte a Torino, telefona a
Novo . . . Giusti, Novo risponde che è troppo caro che Nuvolari in fin dei
conti dopo quello che ha ottenuto dal Torino quasi quasi era in dovere di
regalarlo, mi ghu dit, ghu rispost ca regali gnanca i sunfanei!
La discussione prosegue, più tardi il presidente Nuvolari entra nei particolari sulle trattative riguardo a Sormani:
Questo, questo è un fatto reale
quando e io so che poi Giancarlo Debecca ne ha parlato lungamente con quelli
della Fiorentina, Giancarlo Debecca quel giornalista italiano mio cugino tra
l’altro che vive tutta la sua vita in Brasile ed è quello che ha procurato i
documenti necessari per l’oriundicità di Sormani attraverso la quale è
diventato italiano, ovviamente come ha saputo che c’ero mi ha cercato, io ero
andato a letto a dormire infischiandomi un po del mercato, ca sera strac mort, mi
cerca vengo giù ci troviamo baci e abbracci, lo invito naturalmente a pranzo, ma
dice “Scusami è vero” dice “che noi non vogliamo vendere Sormani”. “Ho Dio sai”
io ho detto “sono qui in imbarazzo forte, i giornalisti mi dicono che mi
faranno delle offerte pazzesche, queste offerte io personalmente non mi prendo
la responsabilità di dir di no, io telefono al mio consiglio perché mi aiuti col
suo buon senso”. Perchè per carità di Dio prima di accettare 400 milioni di un
giocatore, non i 500 che non sono mai stati fatti, ma prima di accettare 400
milioni, c’era un certo momento che si pensava di arrivarci attraverso 250 e
Nicolè, perchè chi ha cercato il Dottor Nuvolari, la Juventus non è stato il
Dottor Nuvolari è stato Giordanetti (Il commendatore Remo Giordanetti è stato tutta una vita
legato alla Juventus, ricoprendo per molti anni anche la carica di
vicepresidente. Scomparso nel 2005). che per paura di non trovarmi alle sette e mezza del
mattino mi ha chiamato in camera in albergo, alle sette e mezza del mattino,
“Nuvolari per carità non muoverti perché io prima delle undici sono a Milano,
tu mi stai li come mi hai sempre dimostrato, fammi un piacere”. “Si . . . non
mi . . . tanto non ho nessuna intenzione
di muovermi” poi dico “Io ti parlo come via libera, ecco
“Sormani venduto alla Juventus”. Dice: “Sai ti diamo 250 milioni e Nicolé”, e
io gli ho risposto: “Che ti do la fotografia a colori incorniciata di Sormani”,
la cosa, il colloquio è finito li. “Se io però” dice “telefono a Zurigo, ai
fratelli Agnelli, sia Gianni che Umberto sono a Zurigo”, “Dammi la risposta
dopo”. “Sai” dice “partono alle tre con il loro aereo alle 5 sono a Milano, da
Milano ti chiameranno certo al telefono” . . . sono venuti a Torino, Umberto
Agnelli è venuto a Milano ed era al Principe di Savoia, cosa succede, Giancarlo
Debecca, non Giancarlo Debecca . . . Mentana, mi dice: “ Dottore sa le do una
notizia, non è vero che Umberto Agnelli
è a Torino è a Milano al Principe di Savoia”.
Dico. “Mentana mi faccia un piacere guardi c’è Moratti lo segua per favore”. Moratti
va al telefono e chiama il Principe di Savoia al telefono e poi entra in
cabina, è andato a parlar con Agnelli. Siccome noi siamo dei provinciali
abbiamo le scarpe grosse, ma accompagniamo non un cervello fino ma un cervello
discreto insieme a scarpe grosse abbiamo capito subito senza bisogno che
nessuno ce lo spiegasse, che li si creava il club dei grossi contro i piccoli, per piegare i piccolini. Allora
devono crollare, poi tra loro avveniva l’accordo, che avveniva perché adesso fan
lingua in bocca tra Inter e Juventus e non so perché. E questi sono i fatti. Perché
fino a tre quattro ore prima la Juventus era decisissima a comprarlo, che se nò non si telefona a Zurigo, non mi si telefona a me a sette e mezza del mattino per paura che io eschi dieci alle
otto, è giusto? Sapendo già in partenza che per meno ancora da due mesi, quando
due volte la settimana la Juventus telefonava a casa mia anche quando ero a
letto ammalato, ci andava mia moglie al telefono rispondere, a dire “Guardi mi
dice mio marito che il Mantova ha rifiutato 300 milioni, e dice pensateci voi a
fare le vostre offerte, il Mantova ha rifiutato 300 milioni in contanti”. Non era vero ma glielo sempre detto, va beh comunque io . . . signori se
qualcuno ha qualcosa da chiedere e da dire, mi pare che l’argomento ormai . . .
Sono passati esattamente cinquant'anni da quella memorabile riunione del consiglio del Calcio Mantova, probabilmente la più importante della sua storia, sembra quasi inverosimile che tutto questo sia successo a Mantova, e se è successo è auspicabile che questo possa anche ripetersi. Tenere in scacco il mercato calcistico nazionale è stata un rilevante e storico evento, questo post è dedicato a tutti i protagonisti di allora, ed in particolare al presidente Giuseppe Nuvolari, presidente dal 1958 al 1965, grande protagonista per la salita in serie A e con lui in carica si disputarono quattro campionati consecutivi nella massima serie. Per la cronaca Sormani venne ceduto l'anno successivo alla Roma per la strepitosa cifra di 500 milioni.
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